Nel mio passato di gamer incallito molti dei protagonisti di fps si facevan di morfina, painkiller, coca, steroidi, cannabis, acidi e svariate altre sostanze per potenziare le performance, ripristinare lo stato fisico o sballarsi... forse c'era dell'ingenuità nel proporre tali contenuti, forse era incauto non mettere Parental Advisory chiare.
A quanto pare il vero problema per gli australiani è che le droghe usate nei games siano chiamate con gli stessi nomi di quelle reali, mentre chissenefrega se nel gioco ci sono scene di sesso, prostituzione, schiavitù e cannibalismo (che non son certo delle novità nei giochi, come del resto al cinema).
E' vero che dalla fine degli anni '90 alcuni tipi di videogiochi sono diventati sempre più truci e realistici, sicuramente non adatti ai più piccoli... ma forse una parental advisory e una campagna di informazione per i genitori riguardo ai games e per i figli riguardo le droghe, sesso e violenza sarebbe cosa più intelligente che camuffare i nomi delle cose.
E' come se nei film si proibisse di pronunciare il nome delle droghe quando da sempre si è visto di tutto e di più per tutte le età, a ogni fascia oraria.
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